Antistaminici naturali: 10 rimedi alle allergie

Antistaminici naturali: 10 rimedi alle allergie



Antistaminici naturali. Per contrastare e prevenire i fastidiosi sintomi delle allergie, con particolare riferimento alle allergie stagionali, è possibile ricorrere ad alcuni rimedi naturali adatti a contenere il rilascio di istamina da parte del nostro organismo.
 
L'istamina è una proteina che viene prodotta nel momento in cui il corpo si trova a contatto con un allergene, provocando reazioni come naso che cola, occhi arrossati e eritemi. La natura accorre in nostro aiuto con alcuni alimenti, componenti nutritivi ed erbe adatti a trovare sollievo in caso di allergie, ritenuti come dei veri e propri antistaminici naturali.

1) Vitamina C

La vitamina C è considerata un vero e proprio antistaminico naturale. Oltre alla propria azione di antistaminico, la vitamina C è coinvolta in altre funzioni dell'organismo, ad esempio nel contrastare i radicali liberi e nella sintesi del collagene. Tra gli alimenti più ricchi di vitamina C troviamo arance, peperoni, carote, broccoli, cavolfiori, fragole, spinaci, limoni, pompelmo, kiwi, pomodori, lattuga e banane.

2) Flavonoidi

mele
flavonoidi, con particolare riferimento alla quercitina, rappresentano degli antistaminici naturali che aiutano l'organismo a prevenire il rilascio di istamina e di altri composti che possono provocare infiammazioni ed allergie. Sono considerate buone fonti di quercitina gli agrumi, le cipolle, lemele, il prezzemolo, i pomodori, i broccoli, i legumi e la lattuga.

3) Omega 3

omega 3
Agli acidi grassi essenziali omega 3 viene riconosciuta la capacità di ridurre le reazioni allergiche attraverso le loro proprietà antinfiammatorie. Gli acidi grassi omega 3 sono contenuti, ad esempio, nel salmone e nelle noci, due alimenti che possono spesso però risultare essi stessi causa di allergie. Da questo punto di vista, possono essere considerati come fonti di omega 3 più sicure i semi di canapa e l'olio di semi di lino.

4) Erbe aromatiche ed officinali

aglio
Tra le erbe aromatiche e le piante officinali considerate utili in caso di allergia, poiché ricche di componenti in grado di prevenire o di ridurre il rilascio di istamina, troviamo lo zenzero, la camomilla, l'echinacea, il basilico, il finocchio, l'aglio, la radice di liquirizia, il ginkgo biloba e l'alga spirulina.

5) Ribes nigrum

ribes nigrum
Il Ribes nigrum è una pianta dalle numerose virtù, particolarmente apprezzata per via delle sue caratteristiche che lo rendono un vero e proprio antistaminico naturale. Esso contiene infatti alcune sostanze che si rivelano in grado di contrastare l'azione dell'istamina, responsabile del manifestarsi delle reazioni allergiche. Il Ribes nigrum è inoltre ricco di vitamina C e rafforza il sistema immunitario.
6) Tè verde
te verde
Il tè verde può essere considerato una bevanda utile da consumare in caso di allergia, in quanto il suo contenuto di quercitina e di catechinacontribuisce a prevenire e a ridurre il rilascio di istamina. Proprio per via della presenza di tali componenti all'interno delle foglie di tè verde, la bevanda da esse ricavata è ritenuta un vero e proprio antistaminico naturale.

7) Ortica

ortica
Per via del suo contenuto di quercitina, l'ortica è considerata un antistaminico naturale in grado di agire molto rapidamente. E' possibile assumere l'ortica sia sotto forma di decotto che sotto forma di estratti erboristici in capsule, riguardo all'impiego dei quali è bene chiedere consiglio al proprio erborista di fiducia. L'assunzione di ortica è solitamente sconsigliata a coloro che si trovano in cura con farmaci per abbassare la pressione ed alle donne in gravidanza.
8) Aceto di mele
aceto di mele
L'aceto di mele rappresenta un rimedio curativo ed un antistaminico naturale di facile assunzione. Due cucchiaini di aceto di mele possono essere diluiti in un bicchiere d'acqua per facilitare il suo impiego come rimedio contro le allergie. L'aceto di mele è ritenuto particolarmente efficace contro le allergie stagionali, contro le quali può risultare efficace assumere per quattro giorni quotidianamente tre bicchieri del preparato indicato.

9) Infuso di basilico

basilco
Il basilico è considerato un vero e proprio antistaminico naturale e le sue proprietà possono essere sfruttate mediante la preparazione di una tisana con il metodo dell'infusione. Il liquido ottenuto potrà essere applicato sulle eruzioni cutanee dovute alle allergie, al fine di alleviarle. Si utilizzano foglie di basilico essiccate da lasciare in immersione in acqua bollente fino a quando non si saranno raffreddate. Si utilizzano 30 grammi di foglie di basilico essiccate per ogni litro d'acqua.

10) Rooibos

rooibos
Il rooibos, anche conosciuto come tè rosso africano, è considerato un efficace antistaminico naturale. La sua azione contro le allergie è possibile per via del suo elevato contenuto sia di antiossidanti che di sostanze antinfiammatorie. Trattandosi di una bevanda naturale, e non di un comune farmaco, l'infuso di rooibos è privo dell'effetto collaterale costituito dalla sonnolenza, tipico degli antistaminici di sintesi.
5 alimenti da non scaldare mai nel microonde

5 alimenti da non scaldare mai nel microonde



Il forno a microonde è indubbiamente comodo ma anche sicuro e sano? Su questo ci sono diversi dubbi, adesso una nuova ricerca ha evidenziato come in particolare alcuni alimenti non andrebbero mai scaldati nel microonde.Gli esperti della Food Standards Agency e lo European Food Information Council hanno effettuato uno studio in cui sono stati analizzati gli effetti delle microonde rilasciate da questo tipo di forno sullacomposizione di alcuni cibi. Si è visto così che in alcuni casi la struttura degli alimenti sottoposti a riscaldamento viene alterata a tal punto da generare possibili ripercussioni sulla digeribilità dei cibi, cambiare i loro valori nutrizionali ma anche far rilasciare sostanze pericolose per la salute.
In particolare gli esperti segnalano 5 alimenti che non andrebbero mai scaldati nel microonde:

1) SPINACI E ALTRE VERDURE A FOGLIA VERDE

spinaci
A seconda di dove si coltivano, gli spinaci e altre verdure a foglia verde possono contenere alte concentrazioni di nitrati, sostanze che di per sé sono innocue. Il problema però è che con l’utilizzo del microonde esiste la possibilità che queste sostanze mutino in nitrosammine, considerate cancerogene.

2) PATATE

patate
Una volta cotte le patate, se vengono fatte raffreddare a temperatura ambiente e poi conservate in posto non refrigerato, si possono creare le giuste condizioni affinché cresca il Clostridium botulinum. Riscaldare al microonde ovviamente non basta per debellare i rischi che porta questo microorganismo alla nostra salute.

3) RISO

riso
Nel caso in cui del riso avanzato sia stato lasciato fuori dal frigorifero potrebbe essere stato soggetto alla prolificazione di batteri che provocano disturbi gastrointestinali. Per renderli inefficaci il forno a microonde non è sufficiente, anche perché questi microrganismi rilasciano delle sostanze difficili da eliminare.

4) FUNGHI

funghi
Anche i funghi, sostengono gli esperti, se non sono conservati in modo appropriato, possono deteriorarsi rapidamente e causare mal di stomacodopo il riscaldamento con il forno a microonde.

5) POLLO

pollo
La carne di pollo è facilmente soggetta a contaminazioni batteriche, ad esempio la Salmonella. Come fare ad essere sicuri di eliminare i microrganismi? E’ essenziale utilizzare una tipologia di calore non solo molto forte ma che sia anche uniforme. Non è questo il caso del forno a microonde. Tra l’altro, gli studiosi sostengono che scaldare il pollo in questo forno fa sì che le proteine presenti nella carne bianca si scompongano in una maniera tale da poter comportare problemi di stomaco.
Tante quindi le variabili da tenere in considerazione nel momento in cui si utilizza un forno a microonde per riscaldare o cucinare. Considerando che nella maggior parte dei casi non siamo molto esperti in merito alla sicurezza alimentare non sarebbe meglio utilizzare il più possibile i tradizionali metodi di riscaldamento e cottura dei cibi
I danni del fumo di terza mano

I danni del fumo di terza mano



Che il fumo passivo nuoccia almeno tanto quanto quello diretto è un fatto noto, ma adesso si allunga anche l'elenco dei danni per il "fumo di terza mano", cioè quello che impregna abiti, capelli, tessili e arredi dei luoghi in cui viviamo.

Di alcuni si sapeva già: iperattività, difficoltà nel rimarginare le ferite e comunque danni a fegato e polmoni. Ora uno studio dell'università della California Riverside pubblicato su PLOS ONE ne aggiunge uno, riscontrato con i topi: il residuo di sostanze tossiche favorisce la resistenza all'insulina, l'anticamera del diabete di tipo 2.

I PIÙ A RISCHIO. Il fumo di terza mano è un insieme di composti che permane a lungo nell'ambiente, e che mischiandosi con altri inquinanti dell'aria dà origine a sostanze in alcuni casi cancerogene. Bambini e anziani sono particolarmente vulnerabili a questo residuo di nicotina: i primi perché sono spesso a contatto con tappeti e altre superfici "impregnate"; i secondi, perché sono più vulnerabili.

MODELLO ANIMALE. Quando i ricercatori hanno esposto alcuni topi ad ambienti intrisi di fumo di terza mano, gli animali hanno sviluppato stress ossidativo cellulare (cioè danni alle componenti principali delle cellule), e con esso iperglicemia (un eccesso di glucosio nel sangue) e insulino-resistenza, ossia la bassa sensibilità delle cellule all'azione dell'insulina, l'ormone che permette al corpo umano di trasformare gli zuccheri del cibo in energia.

AI RIPARI. Questa condizione può portare al diabete mellito di tipo 2, più comune negli adulti ma in ascesa anche tra i più giovani. Lo studio potrebbe contribuire a campagne per la tutela dei non fumatori - soprattutto di quelli più deboli - dai danni di queste tossine.

10 SEGNI DI PERICOLO CHE TI INDICANO CHE SEI INTOLLERANTE AL GLUTINE

10 SEGNI DI PERICOLO CHE TI INDICANO CHE SEI INTOLLERANTE AL GLUTINE



L'intolleranza al glutine può assumere molte forme, e qui troverete alcuni segni molto chiari che indicano se questa intolleranza mostrano un modo molto evidente.

Segni di intolleranza al glutine

Più di 55 malattie sono state collegate al glutine, la proteina presente nel grano, segale e orzo. Si stima che il 99% delle persone con intolleranza al glutine o la malattia celiaca non diagnosticata sono. Allo stesso modo, si stima che fino al 15% della popolazione in noretamérica è intollerante al glutine.

1. Problemi digestivi come costipazione, gas, gonfiore e diarrea

Ci può essere costipazione, specialmente nei bambini dopo aver mangiato glutine. Ma gonfiore, gas e altre malattie intestinali, sono molto significativi di essere intolleranti al glutine.

2. cheratosi pilaris (noto anche come pelle d'oca sul dorso delle braccia)

Questa tendenza è il risultato di una carenza di acidi grassi e vitamina carenza derivato da un malassorbimento dei grassi causata dal glutine, e danneggiare l'intestino.

3. fatica

Confusione o sensazione di stanchezza dopo aver mangiato un pasto contenente glutine. Questo è uno dei principali segni di intolleranza al glutine che possono essere notati, anche se spesso può essere causata da vari altri fattori, come la fatica cronica, per esempio.

4. La diagnosi di una malattia autoimmune

Come di tiroidite di Hashimoto, l'artrite reumatoide, la colite ulcerosa, il lupus, la psoriasi, la sclerodermia e la sclerosi multipla. Tutte queste condizioni sono causate da una malattia autoimmune che può essere trattata evitando glutine.

5. sintomi neurologici

L'intolleranza al glutine può causare noi sintomi come vertigini o sensazione di essere fuori equilibrio. Questo può anche essere legata ai problemi di mal di testa ed emicranie descritti di seguito.

6. squilibri ormonali

squilibri ormonali, come PMS, sindrome dell'ovaio policistico o infertilità inspiegata. Questa condizione potrebbe indicare un problema relativo al glutine, e si consiglia di consultare un ginecologo per qualsiasi suggerimento, pertrovare una soluzione naturale.

7. Mal di testa

L'intolleranza al glutine può causare emicrania. Questo padecimeinto ad altri sintomi neurologici che si verificano dopo l'ingestione di glutine non è necessariamente un fattore legato solo a coloro che soffrono di celiachia, ma può verificarsi anche in coloro che sono intolleranti al glutine.

8. La diagnosi di sindrome da stanchezza cronica o la fibromialgia

Le diagnosi di stanchezza cronica e la fibromialgia, semplicemente indicano che il medico convenzionale non può pin punto la causa della stanchezza o dolore.

9. L'infiammazione, gonfiore o dolore alle articolazioni

L'infiammazione, gonfiore e dolore alle articolazioni come le dita, ginocchia o fianchi.

Problemi Mood 10.

Come l'ansia, la depressione, sbalzi d'umore e di deficit di attenzione.
Cancro al seno, più chiare le origini genetiche

Cancro al seno, più chiare le origini genetiche



La mappa delle mutazioni genetiche all'origine del cancro al seno è ora - salvo future, rare eccezioni - praticamente completa: un ampio studio genetico pubblicato su Nature ha identificato 93 geni (in pratica, 93 "set di istruzioni" sull'espressione cellulare) che, andando incontro a mutazioni, possono causare questo tipo di tumori. Una scoperta che gli esperti del settore hanno definito "pietra miliare" per il futuro delle terapie in questo campo.

POCHI E PERICOLOSI. «Esistono circa 20 mila geni nel genoma umano. Ora che abbiamo questa visione di insieme del cancro al seno, è emerso che ci sono 93 di questi geni che, se mutati, trasformano una normale cellula del seno in una cellula cancerogena. Si tratta di un'informazione importante» ha spiegato alla BBC Sir Mike Stratton, direttore del Sanger Institute di Cambridge che ha guidato lo studio.

PUNTARE IL MIRINO. Il team internazionale ha scandagliato 3 miliardi di "lettere" del codice genetico in 560 tumori al seno, fino a trovare i 93 geni incriminati. Alcuni erano già stati scoperti prima, ma pochi dovrebbero emergere in futuro. Se si esclude qualche rara mutazione non descritta in letteratura, l'appello dovrebbe essere al completo. L'elenco sarà ora trasmesso a Università, case farmaceutiche ed enti di ricerca per affinare gli studi e prendere di mira i geni giusti.

PERCHÉ SI FORMANO? Lo studio ha anche svelato che il 60% delle mutazioni all'origine di questi tumori è a carico di soli 10 geni; e ha identificato 12 tipologie di danno cellulare all'origine delle mutazioni. Alcuni di questi "errori" dipendono da cause più chiare - per esempio, la familiarità con i tumori al seno - ma la maggior parte di essi rimane tuttora non spiegata.

Ecco la “tomosintesi” 40% più efficace per la ricerca dei tumori rispetto alla mammografia !



È il primo studio su larga scala che mette a confronto la mammografia con la tomosintesi, o mammografia 3D, e i risultati sono sorprendenti: la tomosintesi è in grado di scovare il 40% di tumori alla mammella in più rispetto all’esame tradizionale, una scoperta che aiuterà molte donne a sopravvivere. Inoltre la nuova tecnica riduce l’esposizione ai raggi X ed è meno dolorosa.
La ricerca è stata condotta dalla università di Lund, in Svezia, e ha coinvolto 7500 donne dai 40 ai 74 anni. “A questo punto è inevitabile introdurre la tomosintesi mammaria, sarà soltanto una questione di quando e con quali proporzioni”, sintetizzano Sophia Zackrisson e Kristina Lång, radiologhe alla Skåne University Hospital di Malmö e ricercatrici alla Lund University, entrambe convinte che questa nuova modalità di screening sia la più importante novità sulla prevenzione del cancro al seno degli ultimi 15 anni.
La tomosintesi mammaria è una tecnica tridimensionale a raggi X che rende più semplice la scoperta delle cellule tumorali nel tessuto della mammella. Il principio è lo stesso della tomografia, perciò le immagini vengono prese dalle diverse angolazioni: in questo modo è possibile vedere i vari sottili strati del seno. La mammografia tradizionale, invece, mostra tutto il tessuto del seno in una sola immagine, e questo a volte può aiutare il tessuto tumorale a rimanere nascosto agli occhi del radiologo.
Il nuovo esame sarà anche più facile e meno pericoloso: il seno non dovrà subire il forte schiacciamento della mammografia, mentre l’esposizione ai raggi X sarà più bassa.
Non è ancora chiaro, invece, il tasso di diagnosi errata con la tomosintesi. La mammografia comporta il 10-20% di falsi positivi: si tratta di donne alle quali viene diagnosticato un tumore senza che questo sia effettivamente presente nel seno. Ciò che lo studio ha rivelato è il fatto che un numero maggiore di donne con lesioni benigne sono state richiamate a ripetere l’esame e questo, riconoscono i ricercatori, causa uno stress inutile.